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La Festa della Zucca

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Il Giornale della Musica

Gennaio 2010 – Edizione n° 46

… e il fascino del Medioevo.

Odo da lontano il sordo rumor delle pelli dei tamburi riecheggiare tra le mura, squillano le trombe e poi tutto tace … tutt’ attorno, nella penombra e tra i fumi delle fiaccole, appaiono nobili dame e valorosi cavalieri, le grida dei giocolieri raggiungono presto gli angoli delle vie, bambini e adulti si accalcano in cerchio a vedere le evoluzioni e gli spettacoli degli sbandieratori e dei mangiafuochi venuti da lontano.
Le strade si popolano di musici, personaggi come il duca della Zucca e i membri della Sacra Arci Confraternita della Zucca, i terribili armigeri, il ciarlatano e il mendicante, il rustico con i pennuti, la fattucchiera e molti altri, con al centro sua Maestà la zucca: zucche dappertutto, in piazza, nelle vetrine, nelle locande e taverne, sulle bancarelle, zucche condite in ogni salsa, in grado di soddisfare anche il palato più curioso ed esigente, zucche di ogni forma e dimensione.
Per due giorni la cittadella di Venzone, come in un sogno, fa un tuffo nel passato, facendo rivivere agli abitanti e ai numerosissimi visitatori, i fasti antichi e le magiche atmosfere del Medioevo.
Anche quest’anno, il 24 e 25 ottobre, ci siamo impegnati, noi della banda e delle majorettes, per la realizzazione di questo magnifico ma laborioso scenario. Per una volta non siamo coinvolti direttamente
in ambito musicale, ma ognuno di noi mette a disposizione il proprio tempo e la propria buona volontà dando una mano nell’organizzazione delle bancarelle e nel vendere prodotti tipici fatti prevalentemente di zucca.
Già dal primo pomeriggio del sabato hanno inizio i lavori, tutto deve essere infatti operativo per l’ arrivo dei primi visitatori. Man mano che le ore passano, aumenta anche il flusso e di conseguenza anche il nostro lavoro: buongiorno, cosa desidera … con l’uvetta o senza … da portar via o mangia qua?” (queste le “frasi che ogni buon venditore ormai conosce e ripete all’infinito).
La domenica sotto questo aspetto è altrettanto se non maggiormente impegnativa, ma tutto sommato il lavoro in compagnia e con gli amici con cui si suona e le majorettes è piacevolmente sopportabile. I due giorni trascorrono così velocemente, e senza accorgersene siamo già all’epilogo: l’arrivo delle tenebre non fa altro che dare un ulteriore tocco di antico fascino alle manifestazioni, rischiarate dalle fiaccole e torce che riportano indietro nei secoli, ai tempi del patriarca Bertrando, dello splendido Medioevo il piccolo paese venzonese, e mette allo stesso tempo la parola fine alla magnifica favola che si vive in quei due giorni di fine ottobre.

Igor Cigliani


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