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La Musica come passione vera

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Il Giornale della Musica

Aprile 2002 – Edizione n° 15

Di Roberto Spanu

Dopo oltre 20 anni di vita nella banda di Venzone, ritengo di far parte del gruppo degli anziani. E pertanto è  scontato dire che la musica è stata sempre il mio hobby preferito.
Questo lo devo anche e soprattutto al “nonno MIN” che ha avuto la pazienza di insegnarmi fin dall’ età di 8 anni le note musicali prima e il Clarinetto poi.
I miei primi passi in banda li feci a Pontebba, nel paese in cui vivevo. I programmi dei concerti proposti dal Mm erano spesso di carattere classico/sinfonico e quasi sempre i pezzi erano arrangiati dal Lui tenendo presente il nostro allora piccolo organico.
Eravamo poco più di venti componenti. Il gruppo piccolo però dava ai suonatori stimoli notevoli e per non fare brutta figura eravamo costretti tutti a dare il massimo, (nessuno si poteva nascondere dietro un altro).
Un bel giorno, sempre il “nonno MIN “, mi propose di partecipare, assieme a Lui e al Tonin Corte, ad un’uscita con la Banda di Venzone con la classica frase “anin a da une man a chej di Vencon”.
La banda si era appena ricostituita dopo il terremoto. Fu amore a prima vista. L’amicizia con i componenti, il clima gioioso, la voglia di fare, le belle ragazze (con una di queste mi sono poi sposato) e naturalmente per me nuova musica, fecero in modo che ancora oggi io sia un componente attivo della Banda.
Con i nuovi amici partecipai alle bellissime gite in Germania e a Piobesi.
Storica è la foto che mi vede con Franco e Davide sdraiati per terra fuori della parrocchia di Santa Theresia ad Erlangen stravolti un po’ dal caldo un po’ dalla … birra!!!
Purtroppo la mia residenza a Villach, (qualcuno mi chiama Roberto da Villacco) mi impedisce di poter dare di più. È chiaro che tutto quanto sopra è tenuto legato da un denominatore unico che è la musica. A chi piace la musica e la Banda, trova sempre il tempo per partecipare alla vita della stessa e mi auguro che i giovani che continuamente entrano a far parte dell’organico, partecipino con questo spirito.
Il concerto di Ferragosto comunque rimane sempre il momento più importante della vita della Banda e non si sa il perché ma anche i componenti che disertano spesso le prove, in occasione di quella serata, sono li sempre presenti. Evidentemente il clima magico della piazza, il pubblico sempre numeroso e caloroso creano un’atmosfera che ci tiene tutti uniti (bisogna solo sperare che non piova!).
Nella vita della Banda poi ho avuto delle notevoli soddisfazioni musicali suonando pezzi da solista, coprendo per un periodo il ruolo di vicemaestro e da un paio di anni anche come presentatore per le uscite in territorio teutonico.


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Intervista a… Guido Pascolo

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Il Giornale della Musica

Febbraio 2000 – Edizione n° 05

Intervistare Guido significa parlare con la persona che più di tutte ha dato, e continua a dare, alla nostra Banda musicale. D’altronde basta guardare la foto nella rubrica “Come eravamo” risalente agli anni 40, per rendersi conto che egli è stato protagonista assoluto di tutte le vicissitudini del Complesso Bandistico.

COME E QUANDO È INIZIATA LA TUA CARRIERA MUSICALE? RACCONTACI QUALCHE ANEDDOTO.
Avevo 15 anni, nel 1941, quando mi avvicinai alla musica andando a scuola di teoria musicale dal M.o Giuseppe Sormani. Dovevano però passare 2 anni prima che potessi acquistare il primo strumento (la Fisarmonica). Nel marzo 1943 andai a scuola di Fisarmonica, a Udine, dal M.o Enzo Bellina.

CHE DIFFERENZA TROVI FRA IL “CLIMA” CHE C’ERA AL TEMPO DELLA FOTO PUBBLICATA NELLA BANDA RISPETTO A QUELLO Dl OGGI?
Appena finita la guerra, nel settembre 1945, mi inserii nella Banda Musicale del Paese suonando strumenti a fiato (Flicorni). Eravamo in pochi e con pochi soldi. dovevamo autotassarci per comperare la musica di qualche “Marcia”, e con strumenti rattoppati da noi, pur di suonare.

E DAL PUNTO DJ VISTA STRETTAMENTE MUSICALE, Cl SONO STATI DEI PROGRESSI?
Oggi si possono avere strumenti nuovi. musica a volontà, molti di più suonatori, grazie ai Corsi musicali promossi dal C. B. V., eseguire musica mollo bella, più difficile e impegnativa, però, personalmente sento la nostalgia delle belle Marce Sinfoniche di allora.

QUAL’È STATO UN MOMENTO DELLA TUA VITA MUSICALE CHE RITIENI PARTICOLARMENTE IMPORTANTE?
Il momento più importante per me è stato quello in cui ho fatto parte della Banda Musicale di Udine assieme ad altri due venzonesi, Candido Pascolo “Ciodio” e l’attuale M.o Claudio Calderari. Essere richiesto a suonare assieme a molti elementi diplomati al Conservatorio per me è stata una grande soddisfazione.

PER QUANTO RIGUARDA IL FUTURO DEL COMPLESSO BANDISTICO CREDI CHE L’ATTUALE STRUTTURA POSSA ESSERE ANCORA PROTAGONISTA O BISOGNERÀ FARE QUALCHE CAMBIAMENTO?
Credo che bisognerebbe inculcare (specie nei giovani) la passione per la musica e il rispetto per il Maestro: soltanto raggiungendo questo traguardo si potrà garantire la continuazione del Complesso.

PARLACI ORA COME SUONATORE DI FISARMONICA, ATTRAVERSO L’ESPERIENZA DI TANTISSIME SERATE DANZANTI ALLIETATE DA TANTE BELLE CANZONI.
Posso dire di aver avuto, come suonatore di Fisarmonica, molte soddisfazioni in 25 anni di orchestra, unendo l’utile al dilettevole.

INFINE CHIEDIAMO ANCHE A TE DI DARE UN MESSAGGIO Al COMPONENTI DEL C.B.V. SULL’IMPORTANZA DEL SUONARE E SOPRATTLITTO DEL “BEL SUONARE”.
Per me la Banda è stata la seconda famiglia ma con molto dispiacere, a 73 anni e la salute precaria. penso di dover lasciare in breve il mio posto ai giovani. Il messaggio che dò· ai componenti del Complesso Bandistico è di avere spirito di unione e bravura nel migliorare sempre più nel suonare bella musica, augurandovi tante soddisfazioni.

E NOI AUGURIAMO A GUIDO DI CONTINUARE A SUONARE ANCORA A LUNGO NELLA NOSTRA BANDA MUSICALE IN QUANTO LA SUA PRESENZA. A PROVE E USCITE. È PREZIOSA E INSOSTITUIBILE.


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