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Concerto a Sarajevo

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Il Giornale della Musica

Gennaio 2001 – Edizione n° 09

Indimenticabile!

È questo l’aggettivo che in sintesi possiamo utilizzare per esprimere i sentimenti provati al termine di questa trasferta in terra di Bosnia.
La partenza puntualissima alle ore 21.00 ha visto la presenza di circa ottanta persone dislocate in due corriere. Il viaggio è filato liscio, nonostante la presenza delle neve per lunghi tratti del percorso che ha ritardato l’arrivo di 2 ore.
Alle undici del mattino di sabato siamo a Sarajevo e subito ci rendiamo conto dei danni prodotti dal conflitto che in questi anni ha martoriato la capitale.
Cimiteri ovunque, colline riempite di cippi e di croci, case e palazzi con i segni dci proiettili, come in un enorme tiro a segno. Giunti al centro della città ci fermiamo e attendiamo l’arrivo dei nostri soldati che poco dopo ci raggiungono e ci accompagnano presso la caserma dove saremo ospitati. Appena scesi dalla corriera ci rendiamo subito conto della cordialità di tutti i soldati e di quanto la nostra visita sia stata attesa e gradita.
In una sala del comando il Colonnello Gianfranco Beraldo ci dà il benvenuto e illustra l’attività svolta dalla forza di pace, denominata ASFOR.
Al termine dei saluti è ormai giunta l’ora di pranzo e quindi veniamo ospitati nel grande salone della mensa dove ci viene servito un gustoso menù. Dopo un breve riposo veniamo accompagnati con due corriere militari nel centro di Sarajevo dove, con l’aiuto di una interprete, visitiamo i luoghi più caratteristici della città. Nel frattempo alcuni di noi ai recano presso il teatro scelto per il concerto per verificare gli spazi a disposizione e preparare l’organizzazione della serata musicale.
Il teatro è “protetto” dai nostri militari, all’ingresso c’è un mezzo blindato e all’interno i soldati effettuano la “pulizia ambientale” alla ricerca di eventuali pericoli per la nostra incolumità. Tutto questo ci fa capire che le ceneri del conflitto non sono ancora del tutto spente. La visita al centro storico ci ha fatto vedere una città che faticosamente cerca di tornare alla normalità. Negozi illuminati si alternano a piccole botteghe, a chioschi e bancarelle dove si vende di tutto. Alle 18 rientriamo in caserma e dopo un’ora siamo già pronti ad affrontare la serata musicale.
E il concerto risulta splendido! Con il Complesso Bandistico che dà il meglio di se e si unisce al Coro “Li Muris” per eseguire “Fratelli d’Italia” e il “Va pensiero” di Verdi.
La serata inizia con alcune esibizioni delle nostre brave Majorettes e con alcuni brani di musica leggera che strappano gli applausi al numeroso pubblico intervenuto. È poi la volta del Coro “Li Muris”, diretto dal Maestro Sergio Vuerich che, dopo aver cantato con noi “Va pensiero” prosegue il proprio programma con una decina di canti molto applauditi. Ritornano quindi le Majorettes e il programma prosegue sulle note dei brani tratti dalle colonne sonore dei film più famosi e poi con le canzoni degli indimenticabili Beatles.
Arriva quindi il momento ufficiale dell’incontro con le autorità e lo scambio dei saluti e dei doni a ricordo di questa bellissima esperienza.
Intervengono, oltre al nostro Sindaco Amedeo Pascolo, il Ministro della cultura e dello spettacolo del Cantone di Sarajevo, il Dott. Locascio, rappresentante dell’Ambasciata italiana, il comandante del Gruppo tattico Tedesco e il comandante dell'”Italian Battle Group” Colonnello Gianfranco Beraldo.
Le espressioni di ciascuno degli intervenuti richiamano alla speranza della pace e della ricostruzione e si concludono con l’auspicio che le nostre note possano essere di contributo a determinare tali situazioni.
Il concerto termina con l’esecuzione dell’Inno degli Alpini “33”, dedicato ai nostri militari a Sarajevo, che viene sottolineato da un lungo applauso.
La serata però non è ancora finita in quanto al rientro in caserma, alle 22.310, ci aspetta la cena che anche in questo caso prevede un ricco menù.
Domenica mattina la sveglia è per la colazione che viene servita alle 8.
Nel frattempo il Maestro Calderari e Marco Valent prendono contatti con il Cappellano militare per organizzare l’esecuzione musicale durante la messa.
Il gruppo strumentale “I Nuovi Musici” accompagna la cerimonia religiosa con la consueta attenzione al repertorio e alla qualità della musica, proponendo musiche di Bach, Esterhazy e Haendel mentre il Coro “Li Muris”, durante la Comunione, intona il canto “Stelutis” di Arturo Zardini.
È questa una ulteriore conferma della volontà di lasciare a Sarajevo un gradito e sincero ricordo della nostra pur breve permanenza e alla fine della cerimonia si libera, spontaneo. un applauso.
Ormai la visita ai nostri soldati volge al termine e dopo il pranzo iniziano i preparativi per la partenza che avviene alle 12 30.
Anche il viaggio di ritorno si svolge nel modo migliore e senza il minimo intoppo. Alle 2 siamo tutti a casa e sicuramente nei giorni seguenti a Venzone si parlerà di questa gita come di un avvenimento che resterà nel ricordo della storia della nostra comunità.

 


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