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UNGHERIA NEL CUORE

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Il Giornale della Musica

Dicembre 2014 – Edizione n° 65

Ungheria1Ah, il viaggio in Ungheria … Non è stato un colpo di fulmine, una cotta di fine estate che la dimentichi così come cadono le foglie al primo incedere dell’autunno, ma è stato come uno di quegli amori che nascono in sordina e che ti prendono poco a poco, di quelli che magari non ti rendi conto nell’attimo stesso in cui li stai vivendo della loro importanza e bellezza, ma alla fine ti lasciano un segno indelebile ed indimenticabile, seppur nella loro breve durata, e rimangono per sempre.
Ancora a distanza di mesi ricordare e raccontare i 4 giorni trascorsi i primi di settembre in terra magiara fa rivivere nitidamente la magnifica gita trascorsa da musicanti, majorettes e simpatizzanti: un turbinio di emozioni vissute intensamente dai partecipanti che per la prima volta si sono affacciati sul lago Balaton, hanno potuto passeggiare per la magica e millenaria Budapest, scoprendo così le meraviglie della terra natia della nostra amica e cittadina Katalin, mamma di Giuliano e Stefano (“Pisti”), organizzatrice – responsabile – tuttofare del viaggio, alla quale va un caloroso e sentito ringraziamento per tutto quanto ha fatto, per l’entusiasmo e la passione trasmessa, nonché per l’infinita pazienza dimostrata (e ce ne voleva molta per sopportare 50 di noi!).
Certo, alla notizia che il Complesso Bandistico Venzonese sarebbe andato in Ungheria si era diffuso molto entusiasmo ma vi era anche una certa diffidenza sull’impegno che avrebbe comportato una simile trasferta: tante le cose da fare e visitare, considerevole la distanza e lo sforzo economico, dispendioso anche l’impegno fisico che avrebbe comportato siffatto viaggio.
Nonostante le flebili iniziali titubanze il gruppo si è ritrovato all’alba del 03 settembre pronto per la partenza e smanioso di iniziare questa nuova avventura: a metà pomeriggio la corriera è arrivata nella splendida Budapest dove ad attenderci c’erano già Alessandro ed Agnese, colei che è diventata la nostra inseparabile e bravissima guida per l’intera gita. Nata dall’unione delle due cittadine Buda e Pest, situate rispettivamente sulla sponde occidentale ed orientale del fiume Danubio, la capitale dell’Ungheria è entrata fin dal primo sguardo nei cuori dei partecipanti per la sua placida bellezza e l’amalgama di differenti culture e popoli. Grazie alla preziosa disponibilità della nostra amica Agnese abbiamo potuto rivivere le gesta dei più grandi reggenti e personaggi Ungheresi ed ammirarli nelle plastiche pose in cui sono stati immortalati nella Piazza degli Eroi. Ha fatto seguito la visita al Castello Vajdahunyad, alle Terme Szechenyi, passando poi per il Viale Andrassy abbiamo potuto osservare l’Opera e la Sinagoga di Via Dohany. A conclusione del vorticoso tour abbiamo visitato l’imponente Basilica di Santo Stefano, il Parlamento, il Castello di Buda, la Chiesa di Re Mattia, il Bastione dei Pescatori, la Collina Gellert, e la Cittadella. Davvero tantissimo da vedere in così poco tempo ma la rapida carrellata delle bellezze della Città ci ha permesso di avere uno squarcio di quanto Budapest possa offrire culturalmente ed umanamente al novello visitatore, tanto che molti di noi ne sono rimasti letteralmente innamorati e si sono ripromessi di farvi ritorno in un futuro prossimo per assaporare tutte le attrattive che questa millenaria storica città dona.
Nel tardo pomeriggio ci siamo spostati al Silver Hotel City Center, dove si sono adempiute le incombenze relative alla registrazione e all’assegnazione delle camere. Abbiamo poi magnificamente cenato in un locale tipico della Città, accompagnati dal dolce suono dei violini dal vivo, gustando i piatti tipici ed i prodotti locali: al termine del convivio la gran parte dei partecipanti, stremata per il lungo viaggio, ha preferito coricarsi e ricaricare le pile per il prosieguo della gita mentre i più intrepidi hanno colto l’occasione per vivere Budapest by night.
Il giorno successivo (giovedì 04 settembre), stanchi ma estasiati, siamo partiti alla volta di Esztergom, cittadina che si trova sulla riva destra del Danubio (a circa 50 km a nord-ovest di Budapest, presso il confine con la Slovacchia) sede tradizionale dell’arcivescovato cattolico in cui ha sede il primate d’Ungheria. Dopo una breve visitata guidata della città (da segnalare il Castello, la Basilica ed il Museo delle Arti Cristiane) abbiamo consumato il pranzo presso il caratteristico ristorante della cantina del Primate con annessa visita alla mostra dei vini e degustazione degli stessi.
Al termine siamo risaliti in corriera con destinazione Karcag, cittadella natia della nostra Katalin nonché meta finale del viaggio: si tratta di una città di circa 20.000 abitanti, situata nella provincia di Jasz-Nagykun-Szolnok nell’Ungheria centro-orientale, non molto distante dalla confinante Romania. Arrivati nel tardo pomeriggio, dopo aver provveduto alle incombenze dell’assegnazione dei bungalow e delle camere presso il villaggio turistico termale nel quale eravamo ospiti, noi componenti della banda ci siamo immediatamente recati al Centro Culturale del paese dove ad attenderci c’era la Banda cittadina con la quale abbiamo provato alcuni brani in vista dell’esibizione congiunta programmata per il sabato pomeriggio (in particolare dovevamo affinare l’esecuzione dei rispettivi inni nazionali e delle marce magiare “Szamosmenti indulò” e “Iyuk Iyuk Iyuk indulò”).
Ungheria2Rientrati presso il villaggio termale abbiamo consumato tutti assieme la cena con piatti tipici locali per poi terminare la serata in un locale del luogo dove abbiamo potuto trascorrere alcune ore spensierate in allegra compagnia.
Anche per venerdì 05 settembre il programma era fitto di impegni. Dopo un’abbondante colazione, alle ore 08.00 siamo partiti per Poroszlo, sede del Centro Visite del Lago Tisza (Tibisco), il più grande lago artificiale dell’Ungheria: dopo la costruzione della diga (1973) si è provveduto all’inondazione del bacino e dei canali di filtraggio e quindi alla realizzazione di un bacino artificiale di 27 km di lunghezza con una profondità media di 1,3 m e una profondità massima di 17 m, con una superficie totale di 127 km². Al nostro arrivo siamo stati divisi in vari gruppi per meglio seguire la visita guidata all’acquario, al parco zoo e alla mostra etnografica. Terminato il programma culturale all’interno del Centro ha fatto seguito la gita in battello sul lago che ci ha consentito di ammirare l’ecosistema che si è venuto a creare con grande diversità di uccelli, piante ed animali. Consumato l’ottimo pranzo preparatoci presso un ristorante della stessa Poroszlo siamo ripartiti alla volta del Centro Termale di Berekfürdő ove era in programma la prima esibizione del Complesso Bandistico Musicale e delle Majorettes in terra magiara. L’emozione era palpabile e l’occasione importante tanto da mobilitare anche l’emittente televisiva locale che ha ripreso l’intera esibizione e mandato in onda le interviste al nostro maestro Stefano Zamolo e al rappresentante della Banda che, per tale occasione (viste la mancanza del Presidente Lorenzo), era il nostro Luca Bressan (al seguente indirizzo potete trovare il video-racconto dell’esibizione: https://www.youtube.com/watch?v=QNPaLDcqXrg). Al termine del concertino, davvero seguitissimo dagli ospiti delle terme che hanno manifestato il loro entusiasmo con un’attenta e silenziosa attenzione durante lo svolgimento e con scroscianti applausi alla fine di ogni brano, i componenti della Banda e delle Majorettes hanno potuto finalmente rilassarsi nelle calde acque termali esterne, massaggiati dai piacevoli getti d’acqua dell’idromassaggio, o distendere i muscoli facendo una bella nuotata nelle numerose piscine presenti. Così ritemprati nel corpo e nella mente abbiamo poi calmato anche lo stomaco con l’abbondante cena presso la trattoria Banyi, allietati da ottima musica dal vivo e da squisiti ed abbondanti piatti a base di carne e pesce a scelta. Al nostro rientro a Karcag erano state appositamente tenute aperte le piscine calde esterne nel centro turistico che ci ospitava così ci siamo ritrovati, musicanti e majorettes, tutti assieme appassionatamente, a continuare la serata al ritmo della musica del Dj, tra balli, risate e massaggi rilassanti.
La mattina di sabato 06 settembre era programmata la visita alla cittadina di Karcag, con la nostra speciale “guida” Katalin che bene ci ha spiegato ogni aspetto della sua città natale, con spaccati di vita vissuta e aneddoti molto interessanti che meglio ci hanno fatto comprendere il retaggio culturale di un popolo che, anche se a noi distante fisicamente, si è rivelato in realtà molto vicino. La visita è terminata con una sorpresa tanto inaspettata quanto gradita: Katalin ci ha infatti portato presso la casa dei nonni di Giuliano e Pisti dove ci è stata offerta una lauta merenda con degustazione di sciroppi di frutta artigianali (“szorp”), focacce dolci e salate (“fedinand pogàcasa”) accompagnate dalla loro grappa tipica (“pàlinka”). Ancora una volta mi sento in dovere di ringraziare di cuore Katalin e la sua famiglia per la magnifica e calorosa accoglienza che ci hanno riservato, con l’augurio di poter presto ricambiare la loro squisita cortesia e compagnia.
Nel pomeriggio abbiamo raggiunto il Centro culturale cittadino dove era previsto per le ore 17.00 il concerto del Complesso Bandistico Venzonese e della Banda Honved di Karcag con l’esibizione dei rispettivi gruppi delle Majorettes. Il concerto ha visto entrambe le Bande dare il meglio di sé nell’esecuzione di brani classici e moderni: particolarmente apprezzate sono state le coreografie delle nostre sempre belle e brave Majorettes che si sono potute confrontare con le ragazze ungheresi che hanno presentato delle coreografie più acrobatiche, stile “cheerleader americane” (per un assaggio di quello che è stato il concerto vi segnalo il seguente video: https://www.youtube.com/watch?v=pq8LgGq_J2A). Il gran finale ha visto l’esecuzione congiunta degli inni nazionali Ungherese ed Italiano e dei brani tradizionali magiari dal titolo “Szamosmenti Indulò” e “Iyuk Iyuk Iyuk” accompagnati da sentiti e scroscianti applausi da parte del numeroso pubblico presente in sala.
Ungheria3Esaurito l’impegno musicale ci siamo ritrovati tutti insieme nel salone del centro culturale per la cena e la consumazione di prodotti tipici al termine della quale, dopo gli altrettanto tradizionali discorsi di rito delle autorità, dei rappresentanti delle due comunità ed il reciproco scambio di presenti, ci è stata offerta la loro grappa locale (pàlinka) a suggello di un legame appena nato ma foriero di cementarsi e crescere nel tempo. Il momento conviviale è stato infatti l’occasione per conoscere i componenti della Banda di Karcag, scambiare opinioni ed esperienze e, perché no, far nascere nuove amicizie. Ed è così che, felici nello spirito ma allo stesso tempo tristi per dover salutare i nostri nuovi amici, ci siamo svegliati la mattina di domenica 07 settembre per dire arrivederci alla cittadina di Karcag che ci ha così amabilmente e calorosamente ospitato durante questa fantastica gita e fare direzione verso l’ultima tappa prima del definitivo rientro a casa: Tihany sul lago di Balaton. Ad un primo sguardo si presenta come un paese fiabesco, molto caratteristico e pittoresco, con poco più di mille abitanti, che sorge nell’omonima penisola che si affaccia sul lago Balaton: famosa è l’Abbazia Benedettina fondata da Re Andrea I nel 1055 al cui interno oggi c’è un museo, uno splendido organo e la cripta che ospita la tomba dello stesso regnante.
L’antico comune, sorto nella parte più alta, offre uno splendido panorama sia su Belso-to (Lago inferiore) che a Kulso-to (Lago esterno): mille parole non riuscirebbero a descrivere l’intrinseca bellezza di questi paesaggi soprattutto se all’orizzonte si staglia un tramonto da togliere il fiato, in grado di fermare il tempo per un interminabile momento.
Dopo aver pranzato in un locale tipico di Tihany abbiamo fatto visita alla sopradetta Abbazia ed al Museo e trascorso le ultime ore libere per le stradine del paesello all’insegna dello shopping, cosicché ognuno di noi ha potuto portare con sé un pezzo di Ungheria anche in Friuli.
Stanchi ma felici abbiamo dunque fatto rientro in Italia dove siamo arrivati in tarda notte: sono sicuro che ognuno dei partecipanti, come me, oltre ai vari souvenir, ha portato con sé nel cuore i ricordi indelebili di questa magnifica ed indimenticabile esperienza in terra magiara.

Igor Cigliani


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