GUIDO, UN ESEMPIO PER TUTTI NOI!!

Condividi questa pagina su ...

Il Giornale della Musica

Settembre 2004 – Edizione n° 25

Al concerto di ferragosto
di Filippo Zamolo

Per chi suona nella nostra banda musicale già da parecchio tempo, e cito componenti quali Claudio Calderari o Franco Gavini, adesso sarebbe molto semplice esprimere un giudizio rispecchiante la passione per la musica e l’attaccamento verso la banda che uno come Guido può vantare. Proprio per questo motivo, nonostante faccia parte di questa associazione solo da pochi anni, mi azzardo a riportare una mia riflessione a tale proposito, sorta subito dopo l’esecuzione della marcia “Trent’anni dopo”, suonata la sera del concerto di Ferragosto e diretta proprio dal nostro amico Guido.
È importante sottolineare il fatto che Guido, uno fra i più esperti membri della Banda, nonché il più “senior”, ultimamente ha dovuto abbandonare un po’ l’attività per superare un delicato periodo, a causa dei capricci della sua salute (per fortuna solo momentanei). Beh credetemi, … prima che salisse sul palco mi aspettavo una persona emozionata, un po’ provata o depressa; invece il “nostro” Guido ha diretto la marcia con una disinvoltura unica ed ammirabile, ma soprattutto ho letto nel suo viso felicità, orgoglio e grinta.
Così colui che ci ha fatto vivere attimi di tensione ed ansia durante il suo ricovero in ospedale, in quel momento agitava perfettamente la bacchetta da direttore, rideva, invitava le trombe a “puntare” di più quelle terzine, con un gesto pretendeva una chiusura più secca del ritornello, ma soprattutto ci ha trasmesso delle sensazioni e delle emozioni che nemmeno mille parole potrebbero descrivere, era necessario solamente osservarlo in viso.
Così penso che a tutti, non solo a me, suonando quelle note conosciute ormai a memoria, siano tramontati i profili di un anziano in difficoltà fisica e siano riemerse alla mente le scene di quella persona che, durante le prove, suonava seduta sulla sua ormai classica sedia con il cuscino e i rialzi ai piedi, con il bicchiere dell’aranciata sul termosifone e la sigaretta mezza accesa, pronta per essere consumata fra un brano e l’altro.
Insomma quel particolare momento dove Guido, nonostante tutto, ha diretto la marcia con tale entusiasmo, mi ha fatto capire quanto sia forte e profondo il suo legame con la banda e la musica in generale, una delle sue passioni migliori. Ecco perché ritengo che la serata del concerto abbia offerto con il suo esempio un valido punto di riflessione per ognuno di noi, per renderci conto di quanto questa persona abbia potuto insegnarci e di quanto continuerà ad insegnarci.
Purtroppo quando ho descritto alcune abitudini di Guido durante le prove settimanali ho dovuto utilizzare, visto le circostanze, il verbo “suonare” al passato, ma mi auguro veramente di cuore che si tratti solo di una formalità temporanea e che esso non rispecchi davvero un futuro molto difficile da accettare per tutta la banda.

 


pagina di download dell’edizione completa