Suonare in Banda

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Il Giornale della Musica

Aprile 2005 – Edizione n° 27

Un’opportunità musicale e sociale aperta a tutti

Chi è il suonatore di banda
Delineare con precisione la figura del suonatore di banda non è facile: le bande musicali coinvolgono un gran numero di persone, diverse per sesso, età, educazione, cultura ed estrazione sociale.
È infinita la varietà dei caratteri, dei sentimenti e delle culture che s’incontrano in banda.
La banda musicale è un gruppo spontaneo che vive grazie alla passione e all’impegno dei suoi componenti.

Perché si entra in banda
In qualsiasi attività umana, la persona agisce spinta da determinati bisogni che motivano il suo comportamento.
In banda si parte e si lavora sui bisogni della gente comune, sulle necessità più semplici e spontanee dell’Uomo: sentirsi accettato e rispettato, utile e necessario nel raggiungimento di un obiettivo comune.
Parlare delle motivazioni che spingono un individuo ad avvicinarsi alla banda musicale significa riprendere il discorso sulla spontaneità dell’esperienza musicale, sulla naturalità del fenomeno sonoro per l’Uomo.
La banda musicale è un’opportunità offerta dal territorio, una realtà di vita comunitaria concreta e semplice in cui il “fare musica” diventa alla portata di tutti. In alcune piccole realtà locali la banda musicale è l’unica proposta, l’unica occasione per impiegare il proprio tempo libero.

Ad ognuno il suo strumento!
Chi entra in banda oggi, lo fa per imparare a suonare. Lo strumento musicale è un “oggetto” che il soggetto impara a manipolare, scoprire, attivare, in un processo di ricerca e scoperta sonora continue. Da sempre il “suonatore” assume nella comunità un ruolo di prestigio, forse perché, messo a confronto col “cantore”, la sua abilità musicale necessita di un tirocinio scolastico e presuppone l’acquisizione di un’abilità “in più”.
In banda troviamo una particolare categoria strumentale: i fiati.
Il suono è prodotto direttamente dall’aria insufflata nello strumento dal suonatore, è l’uomo che “dà vita” allo strumento musicale.
Lo strumento “della banda” non è elegante e raffinato, egli “parla” a voce alta e si rivolge a grandi folle. La banda per antonomasia è il gruppo che si muove, che cammina facendo musica all’aperto. Gli strumenti che la compongono sono “strumenti trasportabili”: ciò determina un legame molto stretto fra suonatore e strumento musicale, che diventa il “suo” strumento.
Il bambino sceglie lo strumento che lui poi suonerà, e deve essere consono al suo modo di essere, alla sua personalità. Il legame che si stabilisce fra suonatore e strumento è significativo: “l’oggetto” sonoro diventa parte della persona, quasi un’appendice del corpo del suonatore.
Il maestro spesso sostiene che ogni strumento si adatta al carattere e al temperamento del suonatore.
La banda rimarrà sempre il gruppo degli amatori, di quelli che vogliono fare musica perché vogliono essere protagonisti nella musica.

L’importanza del “gruppo”
Chi decide ancora oggi di avvicinarsi alla banda musicale, sceglie di fare parte di un gruppo in cui dominano i valori della cultura comune.
In banda, oltre al maestro e ai suonatori, operano una serie di persone che si occupano della pulizia dei locali, del trasporto di persone e cose … La cura dei rapporti e delle dinamiche sociali all’interno del gruppo-banda è molto importante.
Diventa fondamentale gestire insieme la vita della banda: dalla programmazione di servizi e prove alla cura delle divise, dalla pulizia della sede alla catalogazione delle partiture …
Si dice: “in banda lavorano sempre quelli!”. In banda c’è bisogno di tutti, ciascuno con le proprie capacità e potenzialità.

Fonte: “Suonare in Banda” di Angela Frizzarin

 


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