E’ la banda che deve far grande il maestro o il maestro che deve far grande la banda?

Condividi questa pagina su ...

Il Giornale della Musica

Luglio 2010 – Edizione n° 48

Articolo tratto da:

RISVEGLIO MUSICALE
Rivista Ufficiale dell’Anbima
(Associazione Nazionale Bande Italiane Musicali Autonome)

Riflessioni di un Presidente.

Io, da umile presidente di una banda di paese del centro Italia, mi sono posto questa domanda.
Nella mia esperienza ho visto bande formate di norma da 25-30 elementi, forse come la maggior parte delle bande italiane, trasformarsi in super bande da 40-50 elementi durante le esibizioni concertistiche.
Miracolo della musica? No, elementi esterni richiesti dal maestro, di solito professionisti.
Ma allora che banda sta suonando? Quella vera ed amatoriale o quella falsa e gonfiata con il solo scopo di far fare magari bella figura a qualcuno?
Come presidente mi sono posto queste domande. Sono soddisfatti quei bandisti che sgobbano tutto l’anno a fare processioni e sfilate per attuare i fini statutari, per poi vedersi (magari all’ultima prova) soffiare la parte dopo tre mesi di prove?
Per salvare poi la reputazione ed il numero nelle sfilate bisogna chiedere sempre rinforzi per mantenere il numero e quindi aumentare le già non poche difficoltà esistenti?
Belle domande. lo, anche se con poca competenza musicale, parto dal concetto che la banda non va  stravolta solo per figurare bene durante un concerto. L’abilità del direttore e del Consiglio sta nello stabilire un programma che soddisfi le esigenze del pubblico e dei musicanti ma ricondotto alle “vere possibilità”
della formazione.
Non penso sia corretto inserire brani che soddisfino il desiderio di successo. del maestro al prezzo di dieci o venti professionisti. Si possono accettare alcuni strumentisti soltanto dove è strettamente necessario anche per un programma fattibile, esempio se manca un corno o un trombone o un paio di clarinetti ecc. altrimenti significa che la scelta del pezzo è sbagliata.
L’aggregazione, il divertimento, il dare il massimo con semplicità ed umiltà nel limite delle possibilità della banda e comunque con un programma decente è sempre possibile e sta alla capacità del maestro attuarlo.
Quando si partecipa alle classificazioni per esempio, è accettato solo un dieci/quindici per cento di aiuti esterni e va documentato. Lo so che mi attirerò l’ira dei direttori ma io sono un presidente, firmo, ho la responsabilità civile e penale della banda, ho un consiglio che mi affianca e lavoriamo tutti gratis.
Il maestro deve parificarsi ad un allenatore di una squadra sportiva, è giusto che faccia bella figura e la faccia fare all’intero complesso, ma nei limiti della logica e senza stravolgere l’organico.
Si lavorerà insieme per la formazione degli allievi, nella scelta del programma ecc. ma rimaniamo una banda di paese con cent’anni di tradizione dove i concerti non sono un’attività prevalente ma solo alcune occasioni annuali. La nostra forza deve essere nelle sfilate ed i concerti devono servirci a migliorare la tecnica e l’interpretazione ricondotte alla realtà della banda.

D. M. Presidente

- Riflessioni che il Complesso Bandistico Venzonese condivide ed approva.


pagina di download dell’edizione completa