Santa Cecilia, questa sconosciuta

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Il Giornale della Musica

Gennaio 2008 – Edizione n° 38

Nella tradizione musicale bandistica venzonese non c’era mai stata l’usanza di ricordare la ricorrenza di Santa Cecilia. È sicuramente per questo motivo che, da un semplice sondaggio fatto tra i nostri giovani musici, è emerso che quasi nessuno sapeva che essa è la nostra patrona: la Patrona della Musica.
Due anni fa il nostro Antonino Calderari propose di inserire questa data, il 22 novembre, fra quelle meritevoli di essere ricordata con una manifestazione musicale. Proposta che fu subito messa in pratica il primo anno con una sfilata seguita dalla Santa Messa in Duomo e successivamente attraverso un concerto pubblico.
Il destino poi volle che lo scorso anno, alla vigilia di questa data, venisse a mancare il Maestro Guido Pascolo e quindi d’ora in poi il concerto sarà dedicato ad entrambi.
La storia di questa Santa e l’intitolazione a Patrona della Musica risulta quanto meno particolare e pertanto mi permetto qui di riportarla, sperando di fare cosa gradita.
E’ quanto mai incerto il motivo per cui Cecilia sarebbe diventata patrona della musica. In realtà, un esplicito collegamento tra Cecilia e la musica è documentato soltanto a partire dal tardo Medioevo. La spiegazione più plausibile sembra quella di una errata interpretazione dell’antifona di introito della messa nella festa della Santa. Il testo di tale canto in latino sarebbe:

Cantantibus organis, Cecilia virgo in corde suo soli Domino decantabat dicens: fiat Domine cor meum et corpus meum inmaculatum ut non confundar” (Mentre suonavano gli strumenti musicali, la vergine Cecilia cantava nel suo cuore soltanto per il Signore, dicendo: Signore, il mio cuore e il mio corpo siano immacolati affinché io non sia confusa).

Per dare un senso al testo, tradizionalmente lo si riferiva al banchetto di nozze di Cecilia: mentre gli strumenti musicali suonavano, Cecilia cantava a Dio interiormente. Da qui il passo ad una interpretazione ancora più travisata era facile: Cecilia cantava a Dio … con l’accompagnamento dell’organo!
Si cominciò così, a partire dal XV secolo a raffigurare la santa con un piccolo organo portativo a fianco. In realtà i codici più antichi non riportano questa lezione dell’antifona (e neanche quella che inizierebbe con Canentibus, sinonimo di Cantantibus), bensì Candentibus (incandescenti) organis, Caecilia virgo ….
Gli “organi”, quindi, non sarebbero affatto strumenti musicali, ma gli strumenti di tortura, e l’antifona descriverebbe Cecilia che “tra gli strumenti di tortura incandescenti, cantava a Dio nel suo cuore”.
L’antifona  non si riferirebbe dunque al banchetto di nozze, bensì al momento del martirio. Secondo la tradizione, Cecilia sarebbe nata da una nobile famiglia romana. Sposata al nobile Valeriano, gli avrebbe comunicato il suo voto di perpetua verginità, convertendo al cristianesimo il marito insieme al fratello di lui, Tiburzio.
Dopo la morte di Valeriano, il Prefetto della città, Almacbio, l’avrebbe fatta incarcerare e quindi decapitare. Cecilia venne sepolta nelle catacombe di San Callisto. Nell’821 le sue reliquie furono fatte trasportare da Papa Pasquale I nella chiesa di Santa Cecilia in Trastevere.
Nel 1599, durante i restauri della basilica ordinati dal cardinale Paolo Emilio Sfondrato, in occasione del successivo Giubileo del 1600, venne ritrovato un sarcofago con il corpo di Cecilia in ottimo stato di conservazione. Il cardinale allora commissionò a Stefano Maderno (1566-1636) una statua che riproducesse l’aspetto e la posizione del corpo di Cecilia così com’era stato trovato, statua che oggi si trova sotto l’altare centrale della chiesa.
Cecilia, in quanto patrona della musica e musicista lei stessa, ha ispirato più di un capolavoro artistico, tra cui l’Estasi di Santa Cecilia di Raffaello, oggi a Bologna. In letteratura, Cecilia è stata celebrata specialmente nei Racconti di Canterbury di Geoffrey Chaucer, in un’ode di John Dryden poi messa in musica da Haendel nel 1736, e più tardi da Hubert Parry (1889).
Altre opere musicali dedicate alla santa includono l‘Inno a Santa Cecilia di Benjamin Britten, un inno per Santa Cecilia di Herbert Howells, una messa di Alessandro Scarlatti, la Messe Solennelle de Sainte Cécile di Charles Gounod e Hail, bright Cecilia! di Henry Purcell.


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